La macchina fotografica

La macchina fotografica

martedì 22 ottobre 2013

Breve storia

LA MACCHINA FOTOGRAFICA
The Camera


L'attuale modello di macchina fotografica è frutto di una evoluzione tecnica iniziata circa 200 anni fa, che ha portato quasi tutte le macchine ad essere dotate di microcomputer.
La prima volta in cui si trattò di fotografia fu nel 350 a.c. quando, nel “Problemata”, Aristotele parlò della sensibilità alla luce di alcune sostanze.

Passati 400 anni circa (70 d.c.) Plinio il Vecchio scrisse : “quattuor coloribus solis immortalia ilia opera ...” (quattro colori soltanto immortalarono quest'opera ...).
E' intorno al 1520  che Leonardo Da Vinci descrive in modo particolareggiato il principio della camera oscura: da questa data i pittori iniziano a ritrarre i paesaggi grazie a questa scoperta, anche se alcune fonti la fanno risalire a Alhazan Ibn Al-Haitam che, addirittura nel 1039, pare la utilizzò per l’osservazione sicura di un’eclissi solare.
Nel 1550 Girolamo Cardano sperimenta che una lente positiva al posto di un semplice foro consente di ottenere un'immagine più luminosa e nitida.

Con Galileo Galilei nel 1609 viene perfezionata la visione telescopica della ripresa e nel 1657 Kaspar Schott ,grazie a due "cassette scorrevoli" che permettevano il variare della distanza fra la lente ed il piano in cui si formava l’immagine, riesce a perfezionare la messa a fuoco della "camera obscura".
La fotografia, come la conosciamo oggi, fu opera del francese Joseph Nicephore Niepce.
Egli ottenne il primo successo con una sostanza fotosensibile nel 1822, con la riproduzione su vetro di un'incisione che raffigurava papa Pio VII. La riproduzione andò però distrutta qualche tempo dopo e la più antica immagine oggi esistente è una di quelle che Niepce ottenne nel 1826, utilizzando una camera obscura nella quale l'obiettivo era una lente biconvessa, dotata di diaframma e di un rudimentale sistema di messa a fuoco. Alle immagini così ottenute Niepce diede il nome di eliografie.

Successivamente nel 1839 Louis Jacques Mandè Daguerre annuncia di essere riuscito a fissare le immagini senza rivelare il procedimento dell'invenzione che rivelerà dopo alcuni mesi presentandolo all' Accademia delle Scienze: il Daguerrotipo utilizzo una lastra d'argento argentata esposta ai vapori di iodio per formare ioduro di argento, sensibile alla luce. 
Sarà comunque con il XIX secolo che invaso da un fermento di idee e scoperte e grazie alle nuove conoscenze della chimica, che la tecnica fotografica si perfezionò fino ad arrivare a fissare le immagini prodotte sul moderno supporto di carta.

L'evoluzione dell'ottica da un lato e della tecnica costruttiva dall'altro portarono le macchine fotografiche ad essere sempre più compatte e trasportabili.
Il miglioramento delle tecniche di sviluppo e stampa va di pari passo con le invenzioni dei vari aggiuntivi: nel 1859, grazie a Cooke, nasce il primo “flash” con l’impiego del magnesio, nel 1880 nasce la prima pellicola fotografica, otto anni più tardi nel 1888 George Eastman escogita il nome Kodak per la sua prima fotocamera e nel 1907 i fratelli Lumiere mettono a punto il procedimento per lo sviluppo della pellicola a colori.
Nel 1913 Oscar Barnak, capo di un dipartimento di una ditta ottica tedesca, costruisce il primo prototipo della Leica, nel 1935 la Cnopm (USSR) brevetta la prima reflex per pellicola a 35 mm. e nel 1948 Edwin Land inventa la Polaroid.
Nel 1959 la Nippon Kogaku produce la Nikon F e, l’anno successivo, la Konica F è la prima reflex con otturatore a tendine metalliche che raggiunge tempi di otturazione più veloci di 1/2000 di secondo.
Nel 1981 la Sony presenta la Mavica, la prima macchina fotografica che utilizza un supporto magnetico al posto della pellicola, e nello stesso anno la Pentax inaugura la stagione della reflex autofocus.
Il 1999 segna l’era digitale con la nascita della Nikon reflex D1, fino ad arrivare ai giorni nostri dove le fotocamere sono incorporate nei telefoni cellulari e trasportabili ovunque.

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